Gianni Rugginenti

1° Concorso pianistico nazionale

 

Le Masterclass

 

D.ssa Laura Darsie

 

 

Le date verranno comunicate durante il concerto di premiazione e pubblicate qui sul sito.

 
 
Masterclass in “Tecniche di espressione e consapevolezza corporea” Un percorso teorico e pratico per il benessere e l’autoregolazione emotiva nella performance del musicista.
 
Premessa

Fare musica implica un coinvolgimento totale di corpo, mente e cuore e sono molti i fattori che espongono il musicista, soprattutto professionista, all’accumulo di tensioni e disagi sia a livello fisico che psicologico ed emotivo. Può succedere che l’arte tanto amata si trasformi in una fonte di stress. Ciò può accadere sia in preparazione di un esame, che in vista di una performance o di un concerto: molti possono essere i fattori che concorrono a trasformare il piacere del “fare musica” in una fonte di ansia e di stress. Diverse e, a volte, dolorose, sul piano psicofisico, possono essere le conseguenze di un eccesso di allenamento e di perfezionismo.

Ecco che in questi casi, la disciplina della Mindfulness può agire nel musicista professionista, come una disciplina mentale che attraverso una consapevolezza meta-cognitiva del momento presente, focalizzata sull’interazione fra mente e corpo, può prevenire sofferenze psichiche e disturbi importanti come la “distonia focale” ed altre sindromi dolorose di cattivo apprendimento sensomotorio, fino a compromettere la correttezza della postura, la coordinazione del movimento e nel peggiore dei casi, la propriocezione e il controllo neuromotorio.

 
Che cos’è la mindfulness per il musicista

La pratica della Mindfulness è un percorso di meditazione di consapevolezza corporea ispirato al protocollo scientifico Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) di John Kabat-Zinn, professore presso l’Università della Massachusetts Medical School, espressione della ricerca medica e psicoterapeutica – mindbody medicine – che vede corpo e mente come un’unità da comprendere senza rigide divisioni. Una metodologia, questa, che applicata all’ambito musicale, permette di acquisire una consapevolezza corporea finalizzata alla gestione dell’ansia e alla riduzione dello stress nei periodi di preparazione ed esecuzione musicale ad alto livello performativo.

 
Percorso e Obiettivi

Attraverso l’acquisizione progressiva di esercizi di pratica mindfulness che avvengono tramite scansione corporea, esercizi di respirazione e consapevolezza sensomotoria – il musicista sviluppa una progressiva e consapevole aderenza corporea al proprio strumento musicale attraverso lo scioglimento delle tensioni ed una maggiore concentrazione sulla partitura rispetto ai passaggi tecnici di difficile esecuzione.

Sul piano della pratica musicale, la mindfulness è così orientata a una pratica dello strumento musicale che sia “consapevole”, nella messa a punto di strategie psico-fisiche per l’abilità neuromotoria delle articolazioni fini e della muscolatura. Ciò consentirà al musicista di apprendere un valido metodo di addestramento della mente nell’approccio alla partitura, atto a migliorare le funzioni attentive della concentrazione e finalizzato all’autoregolazione emotiva, comportando così, il superamento dei blocchi emotivi e una riduzione dell’ansia e dello stress in ambito performativo.

 
Origini e fondamenti scientifici della mindfulness

L’insegnamento della MINDFULNESS per i MUSICISTI offre la possibilità di conoscere e sperimentare la mindfulness e i suoi benefici sulla psiche del musicista e sul suo sistema di autoregolazione delle emozioni nelle performance musicali. Si può definire una pratica di attenzione consapevole dalle radici antiche, una via per entrare in contatto profondo con sé stessi, utile per risvegliare risorse innate e fronteggiare le situazioni di stress. Il potere terapeutico e liberatorio di questo stato di presenza mentale, è sempre più al centro dell’interesse scientifico e della ricerca in ambiti clinici, sociali, educativi, lavorativi e legati alla cura della persona.

Con un protocollo ben preciso ormai adottato da molti ospedali negli Stati Uniti, la pratica sistematica della consapevolezza (Mindfulness) – intesa come la capacità di portare l’attenzione in modo intenzionale, aperto e non giudicante al momento presente – si è dimostrata negli ultimi decenni, un valido metodo per gestire e ridurre lo stress , sia in ambito clinico, che neurologico, ma soprattutto in quegli ambiti professionali in cui la complessa gestione emotiva di un elevato livello di stress può seriamente compromettere l’aspetto performativo della professione.

Gli studi più recenti nell’ambito delle neuroscienze cognitive della musica, hanno mostrato modificazioni strutturali e funzionali del cervello nel musicista e nel non musicista, in tutte le sue componenti, sia corticali che nei nuclei sottocorticali, suggerendo che gli effetti della meditazione mindfulness coinvolgono reti cerebrali su larga scala. Le tecniche di neuroimaging in relazione alla pratica mindfulness, hanno rilevato un miglioramento delle performance cognitive, della capacità di concentrazione, del sistema di autoregolazione emotiva fino a comportare una considerevole riduzione dell’attività dell’amigdala che, nel sistema limbico cerebrale, rappresenta la nostra centralina delle emozioni.

 
Durata del percorso

Programma di attività teorica e pratica: 12 ore suddivise in 2 incontri di sei ore ciascuno (3 ore la mattina e 3 ore il pomeriggio).

Argomenti teorici

  • Fondamenti di Neuromusicologia
  • Nozioni di embodied music cognition

  • Fondamenti di Psicoanalisi della musica

  • Cos’è la Mindfulness e cosa non è: utilità della Mindfulness per il musicista

  • La distonia focale e il sistema neuromotorio

  • L’amigdala, l’ippocampo e l’autoregolazione emotiva

  • Benefici psichici e cerebrali della mindfulness

 
Svolgimento della pratica mindfulness per musicisti ispirato al protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Riduction)
  • Formazione graduale e intensiva alla pratica di consapevolezza, esercizi di respirazione e di multisensorialità per sciogliere le tensioni e prendere contatto corporeo con il proprio strumento.
  • Esercizi e pratiche di sviluppo percettivo attraverso una meditazione guidata aperta attraverso tecniche di scansione corporea e ascolto del proprio respiro per imparare a “disattivare” intenzionalmente certi automatismi del pensiero che conducono alla proliferazione mentale, alla “paura dell’errore” e al doloroso “rimuginare”.
  • Tecniche di scansione corporea mirate alla muscolatura “strumentale”
  • Pratica Mindfulness mirata ai passaggi complessi della partitura
  • Pratica d’ascolto con la “Tonalità affettiva” e il “Sentimento oceanico”
  • Condivisione delle esperienze di gruppo con esercizi di comunicazione consapevole e condivisione delle strategie positive che le persone svilupperanno durante il corso.
  • Assegnazione di pratiche e di esercizi a casa.
 
Attrezzatura

– Ai partecipanti si consiglia di portare un tappetino, un piccolo cuscino, una leggera coperta, abbigliamento comodo, calze tipo antiscivolo. Sono previste pratiche a terra.

MATERIALE DIDATTICO DI SUPPORTO:.

  • Durante il corso verranno consegnati materiali didattici (dispense e files audio per gli esercizi a casa).

  • Per l’attività pratica si consiglia un abbigliamento comodo; calze (anche antiscivolo), un tappetino, un piccolo cuscino, una leggera coperta.

 
Biografia

Laura Darsié è pianista, psicologa e psicoanalista. È istruttrice mindfulness e attualmente docente di “Tecniche di espressione e consapevolezza corporea” presso la Scuola Civica di Musica Claudio Abbado di Milano e Il Conservatorio Giacomo Puccini di Gallarate. È inoltre Mindfulness Educator e Istruttrice Mindfulness (Ministero della Salute per le professioni sanitarie e International Practitioners of Holistic Medicine (IPHM) nello studio dell’applicazione dei protocolli Mindfulness nella psicologia clinica.

Di formazione freudiano-lacaniana, è stata membro fondatore del Movimento psicanalitico Nodi freudiani di Milano e membro di Opifer (organizzazione di psicoanalisti italiani federazione a registro). Oggi fa parte del consiglio direttivo dell’Accademia di Tecniche Conversazionali di Milano ed è socia della Società milanese di Psicoanalisi. Appartiene al GIRN (gruppo interprofessionale di riabilitazione in neuropsicologia. Si è laureata in Filosofia all’Università Cattolica di Milano e successivamente, in Psicologia clinica della riabilitazione.

Negli anni, la sua professione si è svolta sia in ambito privato – come attività clinica nei disturbi dell’affettività e nella riabilitazione psicologica del soggetto, declinate nella formulazione di percorsi personalizzati – sia in ambito pubblico in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione di Firenze (dai laboratori di Psicanalisi della fiaba musicale con i bambini della Scuola Primaria, alla formazione dei docenti nelle attività delle Chiavi della città). Ha lavorato con le famiglie e svolto attività di supervisione per gruppi musicali e teatrali con l’ETI (Ente teatrale italiano – cfr. pubblicazioni per il Teatro della Pergola) in ambito di disabilità. Ha condotto seminari di Psicanalisi della musica per il corso di Psicologia generale dell’Università degli Studi di Genova ed è stata docente di Letture freudiane e di Psicanalisi della musica alla Scuola di Psicoterapia Erich Fromm di Prato. Ha inoltre, realizzato diversi laboratori e conferenze sui rapporti fra Musica, Inconscio e Neuroscienze presso l’Accademia Musicale di Firenze, presso il MaMu (Magazzino Musica) di Milano e al Salotto di Filosofia sui Navigli. Negli ultimi anni ha partecipato, in qualità di Membro del Comitato scientifico e relatore, alle conferenze programmatiche di “Neuroscienze e Musica” (partnership con Università Cattolica di Milano, Istituto Besta, Istituto Maugeri, Università degli studi di Pavia, Fondazione Mariani, Magazzino Musica Milano).

È stata docente di Neuromusicologia e Psicoanalisi della musica per il progetto “Far musica e star bene” presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano negll’anno accademico 2019-2020. Attualmente la sua pratica clinica ad orientamento psicanalitico e la sua ricerca vertono sulla relazione fra inconscio e neuroscienze rispetto al potenziale riabilitativo della musica nei disagi psichici e nelle patologie cliniche. Una formazione che nello specifico, trova particolare applicazione nella cura psicologica della distonia focale del musicista e nei percorsi “psicomusicali” (cfr. Il Grembo armonico) con mamme in attesa, focalizzati sul “legame sonoro” che accompagna la gestazione. Collabora inoltre, con la EAWBC (European Association Women Band Conductors) nella conduzione di corsi in Neuromusicologia (Embodied Music Cognition) e di percorsi Mindfulness volti al benessere e alla formazione del musicista professionista nelle orchestre.

Durante la formazione in psicologia della riabilitazione ha acquisito il protocollo MBSR con Alessandra Pollina – terapeuta Mindfulness, allieva di Jon Kabat Zin (Università del Massachusetts– USA) – presso l’Ospedale Careggi di Firenze. È inoltre Mindfulness Educator e istruttrice Mindfulness (Ministero della Salute per le professioni sanitarie e International Practitioners of Holistic Medicine (IPHM) nello studio dell’applicazione dei protocolli Mindfulness nella psicologia clinica.

Ha pubblicato diversi saggi e scrive su riviste specializzate. Vive e lavora a Milano.